Testo integrale dell’intervista rilasciata da Marina Dionisi alla
giornalista Paola Biondi,
per il settimanale “Diva e donna” - N. 32
- 15 agosto 2006.
Due donne: una ha “doti” di chiaroveggenza e ha racchiuso la sua
storia in un libro (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice);
l’altra studia da anni il mondo affascinante della Parapsicologia.
Ecco le due facce di una realtà “sensibile” ancora da scoprire.
Di Paola Biondi
MILANO – agosto
Protagonisti e studiosi del paranormale appartengono a un mondo un
po’ misterioso, che si snoda parallelo a quello in cui scorre
normalmente la vita quotidiana. Il sensitivo e chi ne analizza le
capacità si incontrano e tra loro si crea un rapporto basato sulla
fiducia. Tuttavia è abbastanza raro trovare tale binomio tutto al
femminile: Marina Dionisi e Brunilde Cassoli sono due donne
accomunate dalla passione per la dimensione esoterica delle cose.
Marina è sensitiva e Brunilde l’ha “studiata”.
Marina, quando ha scoperto di avere capacità paranormali?
<<Non c'è stato un momento particolare: come in molti processi della
vita, anche qui non si può definire un inizio preciso. Forse che un
bambino, quando nasce, si accorge di essere nato? Quando me ne sono
accorta, faceva semplicemente e naturalmente parte di me. Mi
accorgevo, semplicemente, che i bambini della mia età erano
strani, diversi da me, non vedevano e non capivano cose che per me
erano ovvie. Anticipavo le risposte alla maestra, prima che facesse
una domanda… e per me era tanto divertente! I miei non si sono mai
spaventati, hanno sempre e solo cercato di salvaguardarmi dalla
curiosità della gente.>>
Quanto incide sulla vita quotidiana essere sensitivi?
<<Non è facile essere sensitiva ed accettare di esserlo, perché
comporta vivere e vedere la realtà in maniera diversa. Non dico più
profonda, ma semplicemente diversa. Non vuol dire vivere più
certezze o vivere una realtà più solida degli altri. Significa
mettersi continuamente in gioco, dubitare delle proprie capacità,
mettersi in dubbio come donna, moglie, e soprattutto madre. E
cercare ogni giorno di più di capirmi, spiegare, trovare una
risposta. Vuol dire combattere ogni giorno contro il cinismo,
l'incredulità, la diffidenza della gente. Vuol dire essere
consapevole che non tutti sono disposti ad accettarti perché questa
diversità fa paura e a volte è così temuta da essere rifiutata.
A
volte, osservando le altre persone, mi capita di pensare a come
sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto questa diversità. Sì,
mi dico, certamente sarei stata molto più serena e forse la mia
vita avrebbe preso una strada completamente diversa ma... no! Voglio
essere me stessa, sempre, in qualsiasi momento!>>
Cosa significa “vedere la realtà in maniera diversa”?
<<Intendo dire che percepisco la realtà in maniera più completa. Si
ricorda di quando Rebecca (nel romanzo) sente “l'odore della morte”
nel neonato? Secondo i Cinesi le persone hanno "l'odore dell'età"…
non è forse la stessa cosa che ho detto io?
Inoltre, quando dico "vedere" la realtà in maniera diversa, intendo
anche dire "sentire, avvertire" la realtà in maniera diversa da come
la sentono ed avvertono gli altri. La vedo in maniera più completa
perché avverto anche le vibrazioni che, appunto, non tutti riescono
- o vogliono, per paura - avvertire.>>
Cosa significa “avrebbe preso una strada completamente diversa”?
<<Se non fossi stata sensitiva, la mia vita sarebbe stata molto
diversa perché avrei sofferto molto meno per questa mia diversità...
e non scordiamoci che, essendo una donna, sono per natura molto più
sensibile di un uomo.>>
Che cosa sono queste “vibrazioni” che lei avverte?
<<Viviamo immersi nelle vibrazioni: vibrazioni emesse dagli oggetti
così come dagli esseri viventi. Non ci stupiamo se un orologio
funziona grazie alle vibrazioni di un minerale, il quarzo, così come
non ci stupiamo se un acuto infrange un bicchiere di cristallo o se
una sirena ci fa tremare i timpani... e allora, perché negare che le
vibrazioni esistono, che ci possono "colpire" ed interagire con
quelle che emaniamo?>>
Quale tipo di spiegazione si è data?
<<Innanzi tutto vorrei chiarire che non sono né un professore, né un
biologo né -tanto meno - un fisico o quant'altro. Studio questo
argomento facendo ricerche su vari libri (dalla biologia alla
fisica, alla medicina, alla biofisica,
all'energetica, all'agopuntura, alla cultura orientale ecc.) perché
mi riguarda e mi appassiona ed a volte in un libro trovo solo una
riga che, unita al resto, serve a coprire un altro spazio di quel
puzzle che sto costruendo sul paranormale.
Credo che sia gli oggetti sia le persone "scambino ed entrino in
sintonia" con le vibrazioni degli altri oggetti e delle persone che
stanno loro accanto. Quanto agli oggetti, già abbiamo parlato del
quarzo e delle sue vibrazioni (ma non è solo questo minerale...
tutto vibra!). Quanto alle persone, penso che anche noi emaniamo
vibrazioni e quelle più potenti sono quelle del cervello.>>
Come ha incontrato Brunilde Cassoli?
<<Ho inviato al Dottor Cassoli del Centro Studi Parapsicologici di
Bologna il mio romanzo (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice)
con la speranza che mi contattasse. Avevo bisogno di certezze, di
sapere, di capirmi. Logicamente, non tutto quello che vi è scritto è
vero... ma sapevo che il Dottor Cassoli avrebbe saputo discernere il
vero dalla fantasia. Dopo un anno, mi ha contattata: per vari motivi
non aveva letto il mio romanzo, ma ora avrebbe voluto conoscermi.
Ero emozionata! Fin da quando ero ragazza desideravo di poterlo
conoscere, potergli parlare. Mi ha dato un appuntamento ed a
quell'appuntamento ne sono seguiti tanti altri. Che dire del Dottor
Cassoli e della Signora Brunilde? Due veri signori, due persone
squisite! Con loro non mi sono mai sentita a disagio, sono riusciti
a farmi sentire sempre me stessa. Spesso, la scienza determina la
perdita della coscienza e della sensibilità; nel Dottor Cassoli ho
trovato, oltre una persona validissima a livello professionale, una
grande umanità.>>
Perché non vuole farsi fotografare e vuole rimanere nell'anonimato?
<<Sono una donna come tante e come tale sono gelosa dei miei spazi,
della mia famiglia e dei miei amici. Voglio solamente salvaguardare
la mia privacy.>>
Usa i suoi poteri per aiutare gli altri?
<<Non "uso" le mie particolarità (per carità, non sono poteri!)
perché questo tipo di capacità non può essere gestito con sicurezza.
Sono state le circostanze a permettermi di aiutare qualcuno.>>
Per esempio?
<<Una mattina mi alzai dicendo a mio marito che "vedevo" che si
sarebbe fatto male, "sentivo" che urlava, che si sarebbe rotto
qualcosa all'altezza del basso torace. Mio marito,
conoscendomi, restò alquanto scosso: non sapeva cosa fare, doveva
correre a lavorare ed allo stesso tempo temeva il peggio. Alla fine
decise di restare a casa, avvisando i colleghi dell'ufficio che
avrebbe recuperato le ore un altro giorno. Ero molto preoccupata ed
anche lui, vedendomi così ansiosa, si fece prendere dall'angoscia.
Lo feci restare tutto il giorno a letto, di modo da evitare
qualsiasi caduta, scivolone o qualsivoglia contusione. La sera
tardi, finalmente tranquillo e convinto di aver scampato il
pericolo, si alzò dal letto e piano piano andò in sala a vedere la
televisione, mentre preparavo la cena. Improvvisamente starnutì con
violenza (era allergico al velluto dei divani) e dette un urlo
terrificante. Restai immobilizzata dalla paura... in ospedale
diagnosticarono tre costole rotte!>>
I
suoi desideri e le sue scelte, sono stati condizionati dall’essere
sensitiva?
<<Sapere di più può fare soffrire di più, soprattutto se si è una
donna; sono sempre stata istintiva ed ho sempre seguito il mio cuore
in ogni scelta. Ho sempre vissuto come tutti gli altri, cercando
semplicemente la felicità.>>
Conosce altri sensitivi di persona?
<<Ho conosciuto soltanto Gustavo Rol, quando ero bambina: rimasi
colpita dalla sua signorilità e dalla sua sensibilità. Non ho mai
conosciuto altri sensitivi.
Parecchi anni fa ho conosciuto un signore che aveva spesso dei "déjà-vue",
ma si spaventava talmente, che ogni volta che accadeva quello che
aveva "visto" gli venivano attacchi di panico. Era un ottimo
sensitivo, cercai di aiutarlo, ma si convinceva sempre di più di
"avere qualche rotella fuori posto!" Gli consigliai di andare da
Cassoli, ma non volle mai farlo, temeva di sentirsi dire che era
pazzo. Non l'ho più visto, ma spero che abbia imparato ad accettarsi
e a coltivare queste sue capacità.>>
Che cosa le piacerebbe aver previsto?
<<La vittoria dell'Italia ai mondiali! Ma ho vissuto le partite con
le stesse emozioni degli altri, finendo per far sopravvalere la mia
parte istintiva su quella sensitiva.>>
Da dove vengono queste doti? Si possono "allenare"?
<<Penso che queste capacità siano "naturali" e facciano parte
integrante dell'uomo e della sua essenza. Credo che nel periodo
primitivo tutto questo fosse normale, così come la telepatia.
L'evoluzione e la civiltà hanno portato i loro vantaggi, ma ci hanno
anche fatto perdere qualcosa per strada.
Se una persona ha queste capacità può raffinarle, grazie anche ad
una guida giusta come quella che ho avuto io dai coniugi Cassoli
che mi hanno aiutata a non sentirmi sola.>>
Un giorno ridiventerà normale avere percezioni extrasensoriali?
<<Chissà! Sarebbe bello! Purtroppo, la modernità ci porta a guardare
fuori di noi mentre l'intuizione ci fa scrutare nella nostra parte
più profonda... vedremo se saremo capaci di ritrovare noi stessi.>>
Cosa vede nel futuro dell'umanità?
<<Ho fiducia nell'Uomo e nelle sue capacità, quindi credo che potrà
ancora stupirci con le sue scoperte.>>
Che cosa, secondo lei, è urgente migliorare?
<<C’è bisogno di tempo, c'è poco tempo per tutto: tanto per le cose
futili quanto per quelle importanti. Le persone devono recuperare ed
imparare a crearsi il proprio tempo.>>
La
studiosa di Bologna
Brunilde Magnani,
con suo marito Piero Cassoli - fondatore nel 1954 del Centro Studi
Parapsicologici di Bologna e recentemente scomparso - ha trascorso
gran parte della vita fra i misteri di una dimensione sconosciuta
dell’esistenza. Fra le persone “studiate” c’era proprio Marina
Dionisi, con cui parliamo in queste pagine.
Quando ha
cominciato a interessarsi all’argomento?
<<Negli anni ’70
Franco Moccagatta conduceva alla radio la trasmissione “Chiamate
Roma 3131”. Mio marito, che faceva il medico ma era anche
affascinato e studioso del “paranormale”, veniva spesso interpellato
in diretta. Lui spiegava che quegli “strani” fenomeni che
succedevano a qualcuno, in fondo facevano parte del mondo e che
bisognava accostarsi ad essi senza timore. Fu così che un giorno ci
recapitarono un intero sacco delle Poste con 15 mila lettere di
persone che non solo erano interessate all’argomento, ma lo
ringraziavano perché la sua era una voce “amica” che entrava in casa
e che finalmente parlava di ciò di cui loro non potevano, senza
essere presi per matti. Da quella volta anche a me si è aperto un
mondo.>>
Chissà quanti
soggetti avete studiato…
<<Mio marito era
stato il primo a “scoprire” Pasqualina Pezzola nel 1951, nel
momento in cui i suoi poteri “diagnostici e terapeutici” raggiunsero
l’apogeo. Le sue diagnosi erano veramente sconcertanti.>>
Dicono che fosse
consultata da personaggi come Fellini e Zeffirelli, ma fu
interpellata anche quando i papi Pio XII e Giovanni XXIII stavano
per morire…
<<Non abbiamo
seguito solo lei: fra le centinaia di persone che si sono rivolte a
noi, il 5 per cento aveva davvero capacità straordinarie, anche se
inspiegabili in termini strettamente scientifici.>>
Ricorda qualche
esempio?
<<Luisa Codicini
“leggeva” i pezzetti di stoffa e gli oggetti e diceva tutto sulla
persona a cui appartenevano. Venia Sprega invece faceva
l’esperimento della “sedia vuota”, cioè sceglieva sulla piantina di
un teatro la fila e il numero del posto e prevedeva avvenimenti che
riguardavano lo spettatore che vi si sarebbe seduto.>>
E la Dionisi?
<<Marina Dionisi
è una veggente straordinaria: noi le abbiamo mostrato foto di
persone in vita, note e anche sconosciute. Nessuna di queste era
presente quando lei faceva le “visualizzazioni”, ma le successive
verifiche hanno dato risultati
strabilianti.>>
P.B.
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