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Marina Dionisi

 

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Questa sezione è dedicata ad alcune recensioni di professionisti e non, del settore editoriale. Nel rispetto della legge sulla privacy - e data la posizione che alcune di queste persone occupano a livello ufficiale - sono stati volutamente omessi i nomi dei recensori.

 

 

 

"Gent.ma Sig.ra Dionisi, ho fatto ritorno a Roma alla fine dell'estate e sono ripartito per una vacanza: non prima di scegliere dei buoni libri da portare con me; tra questi il suo. Ho letto con interesse la sua opera appassionandomi, in particolare, alla parte dedicata alla rievocazione della vicenda storica con protagonista Lucrezia Borgia, e quella incentrata su Napoli e la "napoletaneità": colore, dialetti, atmosfere e - oserei dire - profumi sono descritti con maestria. Desidero formularle i miei più sinceri auguri per la sua attività e la invito a tenere sempre accesa la sua vocazione letteraria. Con viva cordialità, R. P." (Giornalista/regista).

 

 

 

"Gent. Sig.ra Dionisi, ho letto il suo lavoro;  é un libro che presenta una trama coinvolgente, da cui emergono problematiche attuali - c'è oggi infatti un forte e rinato interesse per il mondo del paranormale - ed uno stile tanto personale quanto efficace, capace di assumere la tecnica narrativa della cinepresa che lavora a tutto campo, rinunciando alla selezione delle immagini e quindi coinvolgendo il lettore in ipotesi capaci di far riflettere e discutere. Così lei riesce a legare, in un crescendo di suspense e di intensità emotiva, l'interesse del lettore "costretto" a voltare la pagina per vedere come le cose andranno a finire. Così, il suo romanzo mette in luce una buona capacità di raccontare, di intuire e rappresentare il senso di una figura, di un personaggio, di una situazione, di un destino.  Ma oltre a ciò, ed a fianco dell'accattivante fluidità e tensione del racconto, c'è da porre l'importanza che riveste quel suo narrare vicende reali o verosimili e personaggi oltre che i problemi; perciò il suo libro si merita anche un posto tra quei buoni racconti "di consumo" nei quali primeggiano il "plot" e la storia, rispetto ad altri valori formali e il principale valore estetico è quello della "trovata" intorno a cui ruota tutta la narrazione. Scrivo di questo aspetto del racconto per mettere meglio in evidenza che esso potrebbe anche avere i requisiti per diventare un buon soggetto cinematografico. Dal punto di vista tecnico il lavoro appare solido nell'impianto ben costruito sia nella trama, sia in un accurato linguaggio grazie al quale la peculiarità delle persone e delle situazioni è ben definita con tratti essenziali; anche il dialogo è ben costruito, si inserisce nel testo con naturalezza ed assolve così l'importante funzione di far emergere le sfumature, i caratteri, il nucleo psicologico dei protagonisti. " F. A. (Critico letterario)

 

 

 

"Carissima Sig.ra Dionisi, ho letto con interesse il suo romanzo, trovandolo in effetti adatto ad una trasposizione più che cinematografica televisiva..." P.A (regista)

 

 

 

"Carissima Sig.ra Dionisi, dopo "Rebecca blu" ho letto e apprezzato il seguito "Rebecca oro" e mi complimento nuovamente con lei per la facilità e la freschezza della scrittura, oltre che per il contenuto. Grazie!" C.B. (Giornalista, scrittore, poeta).

 

 

 

Una scrittura che affascina e coinvolge, una storia che commuove e stupisce: il romanzo non lascia vie d’uscita. Inizia col raccontare l’infanzia di Rebecca, una bambina speciale con la capacità di “vedere” oltre e svelare verità inaspettate; il cui sguardo può andare lontano e scoprire, oltre la facciata di un borghese benestante, il compiersi di un delitto.

Ma è solo l’inizio perché quel “vedere oltre” è qualcosa che si perpetua e stupisce ad ogni incontro.

Saper vedere ciò che non tutti vedono, significa per Rebecca venire a conoscenza di un passato leggendario e scoprire di aver compiuto una scelta tra le più forti: rifiutare l’amore di un dio, Apollo.

Significa perdere una grande amica per poterle restituire la libertà e la dignità per vivere, come scoprire in un uomo che ha perso la voglia di credere nella magia, l’impeto e la napoletaneità di un Pulicinella sempre vivo, esplosivo e sincero come la sua terra, accecante come il sole e irresistibile come una risata.

Significa sentire su di sé l’orgoglio e l’amore di una giovane e bella Lucrezia Borgia, e condividerne la sofferenza per un perduto amore.

Significa seguire la delicata armonia di un antico oggetto di preghiera tibetano per scoprire nelle parole di un vecchio il ripetersi del mistero della vita e l’ultimo grande gesto di un uomo verso Gesù.

Ma se sapere vuol dire capire, soffrire e amare, significa anche poter comprendere che la morte non è fine, ma un eterno principio, e che la vita deve essere vissuta per quello che si è. Proprio per le sue facoltà Rebecca finisce per collaborare con la polizia e risolvere alcuni casi tra i più difficili, ma anche tra i più dolorosi fino a sfiorare la morte e scoprire nella figlia il perpetuarsi di quello strano dono.

Una scrittura che porta lontano e la capacità di una storia di affabulare e far pensare, di stupire, far ridere e commuovere, perché altro non ci racconta se non la vita. (Z. M. Critico letterario).

 



"Ho letto il libro e ho trovato lo stile molto raffinato... Con stima." S. F. (Professore universitario).

 

 

 

"Gent. Sig.ra Dionisi, siamo rimasti semplicemente presi dalle pagine della sua opera, sia per l'argomento trattatovi che per la fluidità stilistica che permette al lettore di entrare immediatamente in sintonia con l'autore. Il suo romanzo "Rebecca" oltrepassa quelle che si intendono le caratteristiche precipue della narrativa e si configura come una sorta di saggio psicologico che segue i ritmi narrativi. Inoltre l'indagine introspettiva da lei effettuata esalta la figura della protagonista che fa rivivere al lettore le sue emozioni, accompagnandolo lungo il percorso delle sue innumerevoli "esistenze".

Se è vero che ogni opera è sempre un po' autobiografica lei, Marina, ha un mondo meraviglioso da svelare a chi ha la ventura di conoscerla. Riceva i segni della nostra stima". Dott.ssa E. S. (Critico letterario)

 

 

 

"The story is very engaging with an exciting concept, and full of vivid characters. The visions that the heroine experiences are powerful, and we follow her progress to witness more of these miracles. The setting, in France and Italy, adds further interest for an English readership. This is an accomplished work, intelligently written, both in content and language, and therefore thoroughly involving." S.H. Director of Publication (London)

 

 

 

 

"Va bene, lo ammettiamo. Quando il libro è arrivato in redazione tutti abbiamo storto un po' il naso.
Sarà mica uno di quei polpettoni alla "Nostradamus e le sue profezie", o peggio una specie di manuale tipo "come leggere i tarocchi"?
Che volete farci? Siamo umani anche noi, possiamo cadere come chiunque altro vittime di un pregiudizio, mai come in questo caso più ingiustificato.
Rebecca è un personaggio straordinario, una vera e propria eroina che il lettore non può fare a meno di amare. E Marina Dionisi è una brava scrittrice, che ama la sua creatura e la protegge dalla banalità e dal volgare con una prosa semplice, dosata in tempi e ritmi che accompagnano la vicenda con eleganza.
Ma ciò che più rifulge d'originalità in questo volume è la storia stessa. Il romanzo di una bambina che diventa donna e impara a vivere e ad amare facendo della propria diversità un dono, un tesoro da regalare agli altri.
La Dionisi riesce a muoversi e a far muovere il suo personaggio in ambienti delicati e pericolosi, in cui più facile sarebbe sfruttare i luoghi comuni della sensibilità del lettore: la morte, l'amore, la paura, il mistero...
Rebecca resta sempre se stessa, umana, dolce, semplicemente donna e affronta le sue straordinarie esperienze con l'umiltà tipica dei grandi personaggi.
Insomma, contrariamente a ciò che il titolo potrebbe far pensare, questo libro non appartiene alla letteratura "di genere". E' un romanzo, nel senso più ampio e soddisfacente del termine." (Recensione scritta dal Portale Via Oberdan,
http://www.viaoberdan.it, per la rubrica "Via Oberdan consiglia").

 

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